Navdanya - India

 

Navdanya è un movimento per la conservazione della biodiversità, l'agricoltura sostenibile e i diritti degli agricoltori, fondata dalla famosa attivista e ambientalista indiana Vandana Shiva. E' stata avviata nel 1987 come programma della Research Foundation for Science, Technology and Ecology (RFSTE - Fondazione di ricerca per la scienza, la tecnologia e l'ecologia). "Navdanya" vuol dire nove semi, che rappresentano la fonte collettiva per la sicurezza alimentare dell'India e un equilibrio ecologico vario a più livelli, dall'ecologia della terra all'ecologia del nostro corpo. Uno dei principali motti di Navdanya è: "la diversità è prosperità".
Sin dall'inizio, Navdanya si è occupata di tematiche legate alla biodiversità, all'agricoltura biologica, ai diritti dei popoli, alle risorse naturali e alla sostenibilità. Queste tematiche sono affrontate lavorando su 3 livelli, dal micro al macro: attività di ricerca attraverso comitati di esperti; lavoro sul campo con migliaia di agricoltori per promuovere l'agricoltura biologica, facilitare la conservazione e lo scambio dei semi delle varietà tradizionali; distribuzione dei prodotti a livello nazionale e internazionale.

Navdanya
 
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Navdanya, che attualmente ha oltre 5 mila membri in tutto il paese, ha costruito una fattoria biologica, la "Fattoria biologica della conservazione della biodiversità", su un area di 20 acri, a Deradhun, fra le montagne dell' Himalaya e Sivalik, nell'Uttrakand, India settentrionale. La terra era stata precedentemente desertificata dalla monocoltura di eucalipti e adesso ospita un habitat in cui crescono oltre 650 varietà di piante che includono, fra le altre, 250 varietà di riso, 30 varietà di grano e molte specie di piante mediche. A Deradhun si svolgono attività di ricerca sul campo, seminari e laboratori di formazione con gli agricoltori. Visitano la fattoria e partecipano ai laboratori e ai workshop studenti e volontari da tutto il mondo.
Grazie soprattutto al prestigio internazionale di Vandana Shiva nell'ambito dei movimenti sociali e del commercio equo, Navdanya distribuisce i propri prodotti a numerose organizzazioni partner a livello internazionale. Molte ONG e movimenti sociali di Spagna, Francia, Regno Unito, Canada, USA e di altri paesi sostengono Navdanya nel finanziamento dei suoi programmi e delle attività di ricerca.

Il riso, che è la coltura più diffusa a livello globale, è oggetto di studi e ricerche per l'importanza che ha come alimento base nella dieta di metà della popolazione mondiale. Si consumano annualmente circa 200 milioni di tonnellate di riso e più del 90% della produzione si concentra in Asia. E' generalmente riconosciuto che il riso è stato coltivato in origine nelle regioni dell'India o dell'Indo-Cina. I più significativi ritrovamenti archeologici della coltivazione del riso in India risalgono al 9000 - 8000 a.C. (Mesolitico avanzato) e il suo forte radicamento nella cultura locale è testimoniato anche dal suo utilizzo in numerosi rituali religiosi.
Con la diffusione della Rivoluzione Verde negli anni Sessanta, in India è aumentato rapidamente il tasso di sostituzione delle varietà tradizionali (soprattutto riso e grano) con le moderne varietà ad alta resa (HYV). Il fenomeno prosegue tutt'ora e incide sempre maggiormente sulla trasformazione delle colture indigene e dei relativi ecosistemi: oltre il 75% della produzione indiana di riso proviene da 10 varietà migliorate (HYV), che hanno sostituito la maggior parte delle varietà indigene. In realtà, secondo quanto dimostra Navdanya nei suoi esperimenti e studi, le HYV non hanno un'alta resa se la produttività è misurata in termini di rendimento per volume unitario di acqua utilizzata (tonnellate/ k. lit) e le varietà indigene sono meno costose e più sostenibili ecologicamente della maggior parte delle HYV.
 
                     
   
                     
     
                     
                     
                     
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