|
|
|
|
|
|
|
Asha, che significa “speranza” in sanscrito, è il nome scelto da una delle prime e delle più grandi organizzazioni indiane nell’ambito del commercio equo e solidale. Asha Handicrafts è stata fondata nel 1975 a Mumbai al fine di sostenere, attraverso la commercializzazione dei prodotti, gruppi di artigiani svantaggiati con difficoltà di accesso al mercato e soffocati da prestiti bancari caratterizzati da alti tassi di interesse. Il miglioramento delle condizioni di vita è un importante deterrente allo spopolamento delle zone rurali a causa dell’emigrazione verso le zone urbane sovrappopolate. Superato un periodo critico negli anni ‘80, quando, in alcune occasioni, i membri del consiglio direttivo dovettero autotassarsi per pagare alcuni gruppi di produttori, a partire dagli anni ‘90 Asha è cresciuta in maniera significativa (10-15% all’anno) ed ha registrato un aumento delle vendite, specie dopo essere diventata membro di IFAT (ora WFTO).
|
|
|
|
|
|
|
|
I prodotti di Asha hanno come prime tre cifre del codice prodotto: 737
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Per visualizzare i prodotti clicca qui |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Asha riunisce 71 gruppi di produttori di diverse parti dell’India che realizzano un’ampia gamma di prodotti lavorati a mano: manufatti di legno, pietra, ottone, ferro, acciaio, ebano, cuoio, carta riciclata, prodotti di abbigliamento in cotone, seta e lana. |
L’andamento positivo ha permesso ad Asha di promuovere attività in ambito sociale (fra cui programmi educativi, sanitari e di promozione del risparmio) e di fornire formazione tecnica, grazie a uno staff di “operatori sociali” che risiedono negli stati in è concentrato il maggior numero di artigiani. Questi fungono anche da collegamento fra Asha e i gruppi di produttori, seguono l’andamento degli ordini e sono responsabili della qualità dei prodotti e della puntualità delle consegne. Una quota del 2 per cento del prezzo dei prodotti è destinato ad attività in ambito sociale. |
|
I campi di intervento sono molteplici, e tra le iniziative in atto possono essere citati: |
- |
il Centro medico di Saharanpur, cittadina del nord dell’India, che dal 2006 offre visite e farmaci gratuiti agli artigiani della zona e alle loro famiglie; |
|
|
- |
la E-Accademia, che propone corsi di informatica e inglese a 20 figli di artigiani; |
|
- |
il programma di assistenza didattica e i gruppi di studio che ogni anno coinvolgono centinaia di bambini e ragazzi figli degli artigiani; |
|
- |
il progetto “cucine senza fumo”, che cerca di fornire alle famiglie strumenti per la cottura dei cibi che evitino l’utilizzo di fuochi liberi all’interno delle case, limitando i problemi di intossicazione e i pericoli di incendio; |
|
|
|
- |
iprogrammi di riforestazione. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Si tratta, quindi, di una struttura molto articolata, che fa affidamento su numerosi gruppi di produttori che beneficiano dei progetti e delle attività sociali, ma che collabora anche con alcune realtà organizzate e completamente autonome, di cui si limita a commercializzare i prodotti. |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Approfondimenti |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Artigiani del legno - Seema Art Center |
|
clicca qui |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Artigiani della pelle - Harmada Leather Employee |
|
clicca qui |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Artigiani della bigiotteria - Ram Prasad Patwa |
|
clicca qui |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Artigiani della pietra - R.C. Marble |
|
clicca qui |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Progetti per la tutela dell'ambiente |
|
clicca qui |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|